
Il casale Polh
Il casale Polh si trova nella parte inferiore della via, chiamata anche “Bitnja” dagli abitanti locali. Il casale è inserito nell’elenco del patrimonio culturale immobile.
Lungo il corso degli anni, i carsolini hanno sviluppato un proprio particolare tipo di edifici con cui proteggevano i cortili dalle forti raffiche di bora. La tradizionale casa carsica è simile a quella di Polh. L’uomo carsolino ha da sempre nutrito uno speciale rapporto con Madre Natura ed i suoi doni, perciò non è una sorpresa che ha sfruttato al massimo la pietra, materiale caratteristico della regione. Per realizzare elementi in roccia più impegnativi hanno però usato la roccia proveniente da cavi.
Anche il casale Polh si nasconde dietro ad un grande muro in pietra che avvolge il cortile, detto comunemente anche “borjač”. Come legante i carsolini usavano solo sabbia, terra e calce. Il cortile del casale si distingue per il pozzo che rappresenta il principale serbatoio d’acqua. Il tetto della casa è coperto con tegole di pietra. Trattasi di un materiale naturale che è possibile trovare sottoterra, purtroppo però tali giacimenti sono sempre più rari così come è difficile trovare tetti del genere. L’edificio residenziale del casale presenta una struttura a due piani con la scalinata esterna in pietra che porta verso le camere da letto al piano superiore ed il balconcino coperto, detto nel dialetto locale anche “gank”. Oltre alla parte residenziale, la tenuta comprende anche il granaio, anch’esso coperto con tegole di pietra. Le pareti delle case carsiche erano abbastanza spesse e servivano come ottimo materiale isolativo sia d’inverno che nei mesi estivi.
La tipica casa carsica si distingue inoltre per le tradizionali cornici per finestre e porte, dette “jrta” nel dialetto locale, ed il portone in pietra, ovvero “kalona” nel linguaggio dei carsolini, con enorme porta in legno a doppia anta che si apre verso il cortile. Certe case mantengono ancora la tipica cucina nera aperta con focolare, la cosiddetta “spahnjenca”, attorno al quale si raccoglieva l’intera famiglia.
Il casale Polh porta il numero 111 ed è la casa più antica di Dutovlje. Risale infatti addirittura al Cinquecento. Nel portale d’ingresso è possibile vedere inciso l’anno 1587.
Lungo il corso degli anni, i carsolini hanno sviluppato un proprio particolare tipo di edifici con cui proteggevano i cortili dalle forti raffiche di bora. La tradizionale casa carsica è simile a quella di Polh. L’uomo carsolino ha da sempre nutrito uno speciale rapporto con Madre Natura ed i suoi doni, perciò non è una sorpresa che ha sfruttato al massimo la pietra, materiale caratteristico della regione. Per realizzare elementi in roccia più impegnativi hanno però usato la roccia proveniente da cavi.
Anche il casale Polh si nasconde dietro ad un grande muro in pietra che avvolge il cortile, detto comunemente anche “borjač”. Come legante i carsolini usavano solo sabbia, terra e calce. Il cortile del casale si distingue per il pozzo che rappresenta il principale serbatoio d’acqua. Il tetto della casa è coperto con tegole di pietra. Trattasi di un materiale naturale che è possibile trovare sottoterra, purtroppo però tali giacimenti sono sempre più rari così come è difficile trovare tetti del genere. L’edificio residenziale del casale presenta una struttura a due piani con la scalinata esterna in pietra che porta verso le camere da letto al piano superiore ed il balconcino coperto, detto nel dialetto locale anche “gank”. Oltre alla parte residenziale, la tenuta comprende anche il granaio, anch’esso coperto con tegole di pietra. Le pareti delle case carsiche erano abbastanza spesse e servivano come ottimo materiale isolativo sia d’inverno che nei mesi estivi.
La tipica casa carsica si distingue inoltre per le tradizionali cornici per finestre e porte, dette “jrta” nel dialetto locale, ed il portone in pietra, ovvero “kalona” nel linguaggio dei carsolini, con enorme porta in legno a doppia anta che si apre verso il cortile. Certe case mantengono ancora la tipica cucina nera aperta con focolare, la cosiddetta “spahnjenca”, attorno al quale si raccoglieva l’intera famiglia.
Il casale Polh porta il numero 111 ed è la casa più antica di Dutovlje. Risale infatti addirittura al Cinquecento. Nel portale d’ingresso è possibile vedere inciso l’anno 1587.
Dal 1964 al 1993 ci abitava Frjan che svolgeva diverse mansioni agricole sia nell’ambito del casale che in paese. Frjan era un singolare paesano ma anche una persona tanto gentile quanto buona. Di seguito potete scoprire maggiori curiosità su Florijan Čehovin – Frjan, originario da Gaberje nella Valle del Vipacco.
Fonti:
Comune di Komen - Centro per l’architettura del Carso, Casa carsica - manuale per la ristrutturazione, Komen 2012
- Elenco del patrimonio culturale immobile
- Manuale Casa carsica
Fotografie:
Miloš Stankovič
Comune di Komen - Centro per l’architettura del Carso, Casa carsica - manuale per la ristrutturazione, Komen 2012
- Elenco del patrimonio culturale immobile
- Manuale Casa carsica
Fotografie:
Miloš Stankovič